Lost Canvas Gaiden Dégel: Capitolo 09

Capitolo 09
Feretro di Ghiaccio

Capitolo 27 Totale

Con questo capitolo si conclude il terzo Gaiden, quello dedicato a Dégel. La Shiori ci ha offerto una moltitudine di personaggi ed una ambientazione nuova ed approfondita, regalandoci una storia che ha consacrato l’Acquario, ha arricchito la vita di sfondo al Santuario ed ha seminato importantissimi indizi su ulteriori Guerre Sacre.

Segue un riassunto abbastanza particolareggiato di questo ultimo capitolo, non leggetelo se non volete essere spoilerati.

Lo scontro tra le due Aurora Execution di Krest e Dégel, padroni dello zero assoluto è epilogo inevitabile per stabilire quale ragione fosse più forte. Difatti il punto di vista di Krest è sì comprensibile ma non del tutto condivisibile da Dégel che spera di riuscire a dimostrare il valore della vita umana, per quanto sogno fuggevole, al maestro. I due colpi si scontrano brutalmente, sembra che Dégel, pur sofferente, sia riuscito a superare il maestro cinquecentenario. Ma la pietra che era al collo di Garnet si pone a disperata difesa del duo, infrangendosi. Garnet è soddisfatta: ha ottenuto la risposta che lei e Krest, da immortali, volevano sentire da Dégel, latore del valore della vita fugace. La donna racconta la sua storia, di come abbia usato il potere del Granato della Vouivre per ripristinare e mantenere la pace nella sua terra e della solitudine che tale scelta aveva comportato. Ecco come ebbe inizio il sodalizio con Krest, l’unico che riusciva a capirla poiché giunto alle stesse conclusioni dopo aver visto per secoli il ripetersi degli stessi errori. Per loro due, Dégel rappresentava la prova finale per capire se avessero dovuto seguire il loro ideale oppure se fossero in errore; infatti Aquarius era ritenuto perfettamente addestrato ai valori da Cavaliere proprio da Krest, quindi la sua risposta sarebbe stata quella corretta. Ma non vi è più tempo per le spiegazioni: senza il potere della Vouivre, i più di duecento anni di Garnet iniziano a farsi sentire. Krest capisce che è giunta l’ora di pagare il loro debito col tempo, quindi congeda Dégel affidandogli Seraphina e si unisce a Garnet in un feretro di ghiaccio, per l’eternità. Dégel affranto si allontana da palazzo portando con sé Seraphina ed incontra Fluorite e la Signora Fraille sane e salve. Purtroppo, sebbene durante lo scontro il suo cosmo si sia così elevato da trascendere i sensi, per via degli attacchi di Krest, la sua vista risulta compromessa. A questo vuole ovviare Fluorite donandogli gli occhiali del padre: vuole lasciare in Dégel un ricordo importante ed è determinata a dare vita al seguito dei racconti del suo genitore. La Signora Fraille invidia e non capisce l’atteggiamento della giovane, la quale non perde occasione di ricordarle di non cedere allo sconforto. Tocca a Seraphina cercare di tirare le somme dell’avventura: i pensieri del saggio Krest sono innegabili, pertanto la vita dell’uomo non può che restare un sogno fuggevole dentro cui limitare le proprie intenzioni, anche se benevole. Dégel risponde che proprio per questo i sogni devono essere messi assieme cosicché si possa raggiungere l’eternità, ed ecco perché è giusto difenderli. In seguito Dégel torna al Santuario ed usa il suo gelo per curare Cardia. L’amico Scorpione non perde occasione per strapazzare Sasha e punzecchiare l’Acquario malconcio ed occhialuto. Dégel prima di congedarsi vuole approfittare della schiettezza di Cardia per porgli un quesito: sarebbe disposto a vivere in eterno se il suo cuore potesse essere curato definitivamente? Cardia non può fare a meno di ricordare l’incontro della sua infanzia con Krest e subito replica che per lui la questione in sé non si pone perché gli interessa solo una vita che possa divampare, mentre è irrilevante la sua durata. Dégel è contento della faciloneria di Cardia, del resto questa differenza nei loro caratteri è il motivo per cui hanno stretto amicizia al Santuario.

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