Yoma

Lost Canvas – Capitolo 209

Lost Canvas: Capitolo 209 – Spoiler

Aspros afferma che, come Khronos, non ha intenzione di lasciarsi battere, ma il dio non è affatto intimorito e lo attacca con delle lance  ricavate da delle lancette che trapassano facilmente la Surplice di Gemini. Kairos è convinto di aver immobilizzato Aspros, ma il guerriero ha ancora un braccio libero e lancia, all’insaputa del dio, il Genro Mao Ken. Il secondo attacco di Kairos si infrange sulla Gold Cloth dei Gemelli, che impedisce alle lance di uccidere Aspros. Kairos riflette a voce alta sull’assurdità della volontà del defunto Deuteros di difendere suo fratello. Infatti secondo il dio è colpa di Aspros se Deuteros è stato depredato di una vita dignitosa, esattamente come accaduto per lui a causa del fratello Khronos, che lo ha condannato alla sua attuale situazione. Ma adesso Kairos è convinto di potersi vendicare, sfruttando Aaron, un falso dio degli Inferi, ed i poteri dell’Armatura Divina di Pegaso. Il fratello di Khronos si dice in grado di soppiantare gli dei dell’Olimpo e di pronto a duccidere il suo stesso fratello maggiore. A un tratto però capisce che c’è qualcosa di strano nella sua voglia di  confessare i suoi piani: Aspros è ancora vivo ed ha usato il leggendario pugno demoniaco e si dice soddisfatto perché adesso sa di avere una possibilità per eliminarlo. Gemini spiega che il punto debole di Kairos è proprio il suo corpo da spectre e per questo richiama il rosario di Asmita, col quale è pronto a chiudere il conto con il diabolico dio dell’Attimo.

Lost Canvas: Capitolo 208

Capitolo 208
Il Dio dell’Attimo

Grazie alle sue conoscenze scientifiche, Aspros trova il modo di eludere le manipolazioni spazio-temporali di Yoma e lo schernisce. Ma Yoma è ben lungi dall’aver mostrato tutte le sue carte ed usa il Rewind Bio, una tecnica che permette di far regredire l’orologio interno di un individuo fino a portarlo a prima della sua nascita. Aspros non può che subire l’attacco e l’Armatura dei Gemelli gli si stacca di dosso disponendosi a totem. Però, con grande sorpresa di Yoma, Aspros è ancora lì con indosso la Surplice dei Gemelli. Infatti, essendo già morto, era rinato come Spectre Immortale e quindi non soggetto al tempo. Questa volta a subire la Galaxian Explosion è Yoma, ma malgrado i danni ricevuti continua ad accrescere il suo cosmo a dismisura rivelandosi per essere un dio contenuto da molteplici sigilli! Aspros ipotizza che possa trattarsi di Khronos, ma è Yoma stesso a raccontare della sua vera identità: egli è Kairos, fratello minore di Khronos e da questi soppiantato. La sua intenzione è di vendicarsi del fratello maggiore, la cui altezzosità ha rivisto in Aspros fin dal principio e per questo ne ha cambiato il destino lasciando cadere la Goccia. Aspros però non ha intenzione di cedere il passo trovando infantile la vendetta del dio.

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Lost Canvas: Capitolo 207

Capitolo 207
Fratelli Dèmoni

Aspros invita Tenma ad abbandonare il campo di battaglia per salvare Dohko e Shion, adducendo che per poter battersi contro il demonio bisogna essere dèmoni a propria volta. Aspros spiega a Tenma che Mephistopheles ha cambiato il destino suo e del suo gemello spargendo la sua diabolica goccia, cosa che il Cavaliere di Pegasus conosce bene sulla sua pelle avendo dovuto affrontare la sua stessa madre ed Aaron. Tenma però si convince a lasciare il combattimento ad Aspros, solo quando gli vengono ricordate le sue parole all’Isola di Kanon: diventare più forte per impedire ad altri di morire.

Yoma però pretende che Shion venga lasciato alla sua mercé e cerca di utilizzare il suo orologio, ma Aspros, candidato a Grande Sacerdote, dimostra grandi conoscenze: per neutralizzare il potere del suo avversario, ha infatti spostato il combattimento nell’Another Dimension che, spostandosi alla velocità della luce, non ha un fluire del tempo costante.

Per la prima volta Yoma deve cedere la regia ad un altro, ma non gli sembra un problema e vuole accontentare Aspros recitando la sua condanna a morte.

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Lost Canvas – Capitolo 206

Lost Canvas: Capitolo 206 – Spoiler

Tenma si frappone tra il padre, Yoma di Mephistopheles, e Sihon. Tuttavia lo spectre sembra disinteressato a lottare col figlio e lo invita a proseguire verso il suo Fato di lotta contro gli dei, in particolar modo verso Aaron. Proclamando che la guerra deve seguire il corso che lui stesso ha pianificato, chiede a Tenma di lasciar perdere Shion, il cui ruolo invece è diventato inutile. Shion riconosce che, dal suo punto di vista, Yoma ha ragione, ma intuisce pure che lo specter nasconde qualcosa che trascende le conoscenze umane. Infatti, Yoma da mostra di conoscere il futuro e fa apparire davanti ai due guerrieri di Atena le immagini delle loro sorti: Shion diverrà il Grande Sacerdote, mentre l’anima di Pegasus si reincarnerà in un giovane che appare su una sedia a rotelle. Yoma spiega che si tratta del Cavaliere di Pegasus del 1900, Seiya, il quale, dopo tante battaglie, si ribellerà agli dei ed all’Olimpo. Il desiderio di Yoma è quello di stravolgere la storia futura, eliminando il prossimo Grande Sacerdote ed anticipando lo scontro con gli dei alla sua epoca, attraverso il figlio Tenma. Esposto il suo grande progetto, Yoma attacca Shion, che vanamente cerca di difendersi col Cristal Wall e, nonostante l’aiuto di Pegasus, l’Ariete viene sconfitto e intrappolato nella Marvelous Room. Prima che Tenma possa colpire Yoma, la porta dimensionale si riapre e ne fuoriesce Aspros di Gemini, che ha tratto in salvo anche Dohko e Sihon. Il Cavaliere d’Oro chiede a Tenma di proseguire, giacché è desideroso di chiudere in prima persona i conti con lo spectre di Mephistopheles.

Lost Canvas – Capitolo 205

Lost Canvas: Capitolo 205 – Spoiler

Cheshire, condotto da Athena nelle zone vicine all’ingresso del Lost Canvas, teme che la dea voglia farlo fuori. Sasha lo rassicura, affermando che ha deciso di andare in quel punto della fortezza per liberare i suoi compagni. Infatti, dal mare di nubi, riappare l’Arca della Speranza, con a bordo l’Armata del Santuario ancora in stato di pietrificazione. La dea spiega a Cheshire che i suoi guerrieri avevano violato la legge imposta da Aaron come condizione per entrare nella sua fortezza, ossia abbandonare i sentimenti del passato. Yato, Yuzuriha e gli altri si son lasciati trarre in inganno dalle voci dei loro cari e, voltato lo sguardo all’indietro, son diventati pietra. Tuttavia, forte dell’Armatura divina e dei suoi ritrovati poteri, Sasha è finalmente in grado di spezzare il maleficio. Il suo cosmo avvolge l’intera imbarcazione e, con un solo tocco, riesce a depietrificare Yato e tutti gli altri. Felice per vedere la sua dea con indosso l’Armatura sacra, Yato incita i suoi compagni a guidare l’attacco decisivo contro Aaron, ma Sasha frena subito il suo entusiasmo, chiedendo a tutti di ritirarsi e tornare alle loro esistenze pacifiche. Unicorno crede che la dea ritenga tutti loro dei deboli, ma Athena risponde che semplicemente ha già chiesto troppo a tutti loro e desidera proseguire col solo Tenma, l’unico, assieme a lei, in grado di ostacolare le ambizioni ed i piani di Hades. A Sasha basta sapere che il suo amato esercito sia salvo e prosegue a vivere serenamente sulla Terra. Intanto, Shion prosegue la scalata ai Templi Malefici e si trova sul sentiero che conduce al Palazzo di Nettuno. Ingannato dalla nebbia, non si avvede della presenza di Yoma. Lo spectre invita l’Ariete a togliersi di mezzo e a non rovinare i suoi piani per la guerra sacra ma, a difendere Sihon, arriva Tenma che, con indosso l’Armatura divina di Pegaso, è deciso a chiudere i conti con il mefistofelico genitore.