Sisiphus

Lost Canvas: Capitolo 220 – Spoiler

Lost Canvas: Capitolo 220 – Spoiler

Shion ricorda che Hades odia più di ogni altra cosa la luce solare e che le dodici costellazioni dei Gold Saint si trovano disposte sull’eclittica, ossia il percorso compiuto dal Sole in un anno: realizzato che le costellazioni sua e dei suoi compagni sono da tempi immemori bagnate da quella luce, l’Ariete richiama le 10 Gold Cloth mancanti. Sihon e Dhoko, aiutati dall’energia delle altre corazze dorate, iniziano ad attaccare il dio riproducendo un bagliore simile a quello del sole, ma, sebbene in un primo momento sembra che ce l’abbiano fatta, pochi istanti dopo Hades dice ai due che da soli non riusciranno mai a ferirlo. Inaspettatamente, appaiono i dieci Gold Saint defunti, pronti a dare l’ultimo contributo per vincere la Guerra Sacra: Sisiphos impugna il suo arco mentre Sion, Doko, Albafika, Asmita, Aldebaran, Manigoldo, El Cid, Dégel, Cardia, Regulus ed Aspros convogliano l’essenza dei loro cosmi sulla punta della freccia d’oro. I dodici guerrieri riescono a ricreare la luce del sole e travolgono il Dio degli Inferi. La luce fa risvegliare anche Tenma e Sasha, mentre Sisiphus invita Pegasus a non permettere mai che la luce della speranza venga offuscata dalle tenebre del Male.

Lost Canvas – Capitolo 199

Lost Canvas: Capitolo 199 – Spoiler –

Nonostante il fallimento dell’Athena Exclamation, Regulus non ha intenzione di arrendersi a Rhadamanthys e sceglie di adoperare un attacco che impieghi il massimo potere dei dodici Cavalieri d’Oro. Mentre lo Zodiaco appare dietro il giovane Leone, la Viverna afferma che si tratta solo di un tentativo disperato. Regulus però risponde che è la via giusta per superare i suoi limiti umani ed abbatterlo una volta per tutte. Il Cavaliere, memore dei giorni vissuti assieme ai paricasta, invoca la Zodiac Clamation, un attacco che unisce le dodici tecniche supreme dei Gold Saint. Inizialmente, sembra funzionare, ma a Rhadamanthys basta un po’ di impegno per annullare l’attacco, mentre Regulus non è in grado di sopportare l’attacco e finisce annichilito dalla sua stessa tecnica. Prossimo alla morte, rivede lo spirito del suo maestro Sisyphus, il quale gli parla di Ilias come di suo fratello maggiore e gli ricorda come, dopo la morte, il vecchio Leone sia tornato ad essere un tutt’uno con la Terra. Regulus chiede disperatamente al maestro perché non riesca a ritrovare il padre nel Vento o nel circostante. Sisyphus gli risponde che Ilias è sempre rimasto nello stesso luogo e, finalmente, Regulus comprende ciò che non aveva mai inteso. Mentre Rhadamanthys si congratula con l’avversario perché il suo attacco ha strappato parte del Lost Canvas, dimostrando di essere andato oltre la soglia dell’Umano, Regulus muore, riflettendo sul fatto che suo padre, che tanto ha cercato, era rimasto sempre proprio accanto e dentro di lui.