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Saint Seiya SaintiaSho: Capitolo 17

Capitolo 17

Il Bene e il Male

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Saori è al cospetto di Saga, l’uomo piangente in ginocchio davanti a lei. Quando la ragazza gli chiede la sua identità, l’uomo si presenta come il Grande Sacerdote, colui che cercò di assassinarla quand’era infante. E, in effetti, Saori riconosce la sua figura fra i suoi ricordi.
Fra le lacrime, Saga tira fuori la daga d’oro con cui aveva cercato di ucciderla, chiedendole di mettere fine alla sua vita. Stringendo il pugnale dalla parte della lama, Saga aggiunge che lo scettro che ha con sé è in realtà Nike, la dea che sempre la segue per proteggerla, ed è proprio con quello scettro che Saga vuol essere ucciso di modo da espiare la sua colpa.

Ma Saori rifiuta, riconosce del buono in lui e pertanto non ha alcuna intenzione di eliminarlo. Saga è esterrefatto dalla sua assoluzione, ma il suo tempo è scaduto e la parte malvagia riprende il sopravvento, deridendo la debolezza di Saori. Con la daga insanguinata in mano, la parte oscura di Saga è pronta a levare il colpo, ma qualcosa va storto; la parte buona è ancora presente e riesce con un ultimo colpo a spedire Saori nell’Another Dimension salvandola e lasciando il Saga malvagio a urlare per la mancata occasione.

Intanto, al Colosseo, Katya si erge nuovamente davanti a Mayura, ma questa volta con fare totalmente diverso. La saintia ha infatti compreso il proprio errore nei confronti di Saori che assicura al Pavone di essere in salvo, riconoscendosi colpevole di aver tradito Athena. Chiedendo come ultimo favore ai due silver di credere in Saori, Katya richiama i cristalli di ghiaccio del Jewelic Tears nel tentativo di suicidarsi, ma Mayura accorre in sua difesa salvandola. La donna riconosce che Katya è caduta vittima dei propri desideri, ma che ha ancora il diritto di essere una saintia e, allontanandosi, ordina ai due silver di dichiarare la morte di Katya.

Mayura si teletrasporta sotto le proteste di Juan che si chiede cosa vogliono fare, nel mentre Georg si interroga sull’accaduto, chiedendosi se la donna non abbia ragione e non stia succedendo qualcosa di strano al santuario.

Nel frattempo, Saori vaga nell’Another Dimension, quando qualcuno accorre in suo aiuto; è Aphrodite dei Pesci, mandato dal Sacerdote per assicurarsi che la ragazza torni a casa sana e salva.

Aphrodite riporta Saori alla sua villa, e quando la ragazza gli chiede perché lo ha fatto, il cavaliere risponde che era un ordine del Sacerdote e le chiede a sua volta perché non lo abbia ucciso. Saori non sa dargli una risposta chiara, se non che ha voluto solo conoscere le sue intenzioni. Aphrodite sorride non approvando la risposta. Il cavaliere si scusa, ma sul suo onore di Saint non può seguire una persona così indecisa non reputandola in grado di proteggere la terra, perché in questo mondo pieno di guerra è la forza ad essere la giustizia. Confermando la sua fede nel più deciso Sacerdote, Aphrodite si appresta ad andarsene, aggiungendo però di aspettare con ansia il momento in cui Saori diventerà l’Athena che merita.

Più tardi, Shoko si risveglia in un letto di villa Kido, assistita da Xiaoling, che le conferma che sono tutte sane e salve, Saori compresa.

Uno sbattito d’ali attira l’attenzione di Shoko sul bancone, dove insieme ad un’aquila appare una donna in armatura; è Marin dell’Aquila, sacerdotessa guerriera!

Marin si stupisce che un cavaliere d’oro si sia mosso contro di loro, ma aggiunge che non ha fatto sul serio, perché se avesse usato le sue vere rose demoniache sarebbero tutte morte. La notizia colpisce Shoko chiedendosi se la nuova arrivata sia o meno una nemica. Ma la saint nega di esserlo e stupisce le due saintie ancor di più. Prima di andarsene, infatti, Marin rivela che l’Accademia delle Saintie è sotto attacco da parte del Santuario! Cosa accadrà ora?