Pegasus

Lost Canvas – Capitolo 205

Lost Canvas: Capitolo 205 – Spoiler

Cheshire, condotto da Athena nelle zone vicine all’ingresso del Lost Canvas, teme che la dea voglia farlo fuori. Sasha lo rassicura, affermando che ha deciso di andare in quel punto della fortezza per liberare i suoi compagni. Infatti, dal mare di nubi, riappare l’Arca della Speranza, con a bordo l’Armata del Santuario ancora in stato di pietrificazione. La dea spiega a Cheshire che i suoi guerrieri avevano violato la legge imposta da Aaron come condizione per entrare nella sua fortezza, ossia abbandonare i sentimenti del passato. Yato, Yuzuriha e gli altri si son lasciati trarre in inganno dalle voci dei loro cari e, voltato lo sguardo all’indietro, son diventati pietra. Tuttavia, forte dell’Armatura divina e dei suoi ritrovati poteri, Sasha è finalmente in grado di spezzare il maleficio. Il suo cosmo avvolge l’intera imbarcazione e, con un solo tocco, riesce a depietrificare Yato e tutti gli altri. Felice per vedere la sua dea con indosso l’Armatura sacra, Yato incita i suoi compagni a guidare l’attacco decisivo contro Aaron, ma Sasha frena subito il suo entusiasmo, chiedendo a tutti di ritirarsi e tornare alle loro esistenze pacifiche. Unicorno crede che la dea ritenga tutti loro dei deboli, ma Athena risponde che semplicemente ha già chiesto troppo a tutti loro e desidera proseguire col solo Tenma, l’unico, assieme a lei, in grado di ostacolare le ambizioni ed i piani di Hades. A Sasha basta sapere che il suo amato esercito sia salvo e prosegue a vivere serenamente sulla Terra. Intanto, Shion prosegue la scalata ai Templi Malefici e si trova sul sentiero che conduce al Palazzo di Nettuno. Ingannato dalla nebbia, non si avvede della presenza di Yoma. Lo spectre invita l’Ariete a togliersi di mezzo e a non rovinare i suoi piani per la guerra sacra ma, a difendere Sihon, arriva Tenma che, con indosso l’Armatura divina di Pegaso, è deciso a chiudere i conti con il mefistofelico genitore.

Lost Canvas – Capitolo 192

Lost Canvas: Capitolo 192 – Spoiler

Tenma cerca di recuperare le energie cercando di richiamare a sé la propria anima.  Corpo, Spirito e Armatura stanno diventando una cosa sola: la sua corazza evolve ulteriormente. Partita spiega che si tratta di una Armatura Divina, corazza leggendaria seconda solo alle Kamui, le Sacre Vesti che ammantano i dodici Dei dell’Olimpo. Partita dichiara che il suo vero obiettivo era ottenere la God Cloth di Pegasus Tenma, indossando la potente cloth, riesce ad avere facilmente la meglio sulla madre. Morente, i ricordi di Partita vengono svelati a Tenma: in passato, la donna era la messaggera di Athena. Proprio con Civetta, la dea della Guerra rifletteva sulla scelta di incarnarsi in una donna per sostenere la guerra contro Hades. Civetta le sconsigliò di farlo, per paura che la sua signora si potesse ritrovare inerme contro il potente avversario. Athena le rispose che accanto a lei avrebbe avuto il Cavaliere di Pegasus e, che soprattutto, non doveva sottostimare le potenzialità della condizione umana. Decisa a servire ad ogni costo la sua amata divinità, Civetta decise di reincarnarsi anche lei in un essere umano, per tenere d’occhio Pegasus, onde impedire che il più importante guerriero di Athena smarrisse i legami con la dea, e ovviamente per poter continuare ad assisterla da vicino. Ormai alla fine, Partita dice a Tenma di essere onorata di avergli fatto da madre e si scusa con Athena per non aver mantenuto appieno la sua promessa, lasciandola sola prima della battaglia finale. Tenma, compresa la situazione, si rialza e si dirige al Palazzo di Plutone, consapevole che la sua unica scelta è completare il percorso tracciato per lui dal Fato.