Lancillotto

Saint Seiya Episode G. A. : Capitolo 6

Capitolo 6

La Terra Sacra
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Lancillotto parla con un uomo, descrivendo il suo scontro con il Capricorno, che lui definisce ancora il suo re Artù. L’uomo non commenta se non che non vede l’ora di affrontarlo, dichiarando così di essere anche lui un gladiatore. Lancillotto gli propone quindi di affrontarlo a duello in quel momento, ma l’uomo rimanda, più interessato a questo cavaliere di cui commenta curioso il significato del nome Shura; divinità guerriera.
Alla stazione di Kyoto, Aiolia accompagna Yoshino che non vuole lasciare sola in quanto obiettivo dei Senza Volto. Yoshino accetta la cosa, ma non capisce perché sono dovuti venire a Kyoto. Aiolia risponde che Shura gli ha mandato un messaggio dicendogli di recarsi lì, con Yoshino che si stupisce che i Saint si mandino messaggi telefonici come persone normali.
Intanto Shura si trova al Kiyomizu-dera, il terreno sacro di Kyoto, con Kokuto, infastidito dal aver dovuto viaggiare in treno in una gabbia come un animale qualsiasi.
Shura viene avvicinato da un uomo che lo riconosce come un turista. L’uomo si offre di fargli da guida, parlandogli della storia del posto; costruito 1200 anni prima, il luogo originariamente era un luogo di sepoltura, dove in più sono morte molte persone fino a farlo diventare un terreno sacro, proprio come le 12 Case di Atene…
Shura, allarmato da quell’ultima affermazione, intima all’uomo di presentarsi, intuendo si tratti di un altro gladiatore. Kokuto glielo conferma, rammentandogli che è per lui che si sono recati a Kyoto. Shura si complimenta con l’uomo per essere riuscito a celare la sua aura, ma non ha potuto celare anche il suo sguardo, lo sguardo di un assassino.
L’uomo sorride a quelle parole, anche perché anche l’uomo che ha davanti ha spezzato molte vite con la sua lama, una lama intaccata di sangue come la sua Durlindana, la lama indistruttibile.
Kokuto capisce di chi si tratta, un cavaliere del mito europeo un tempo al servizio di Carlo Magno, con in mano una spada intrisa di ben quattro reliquie sacre che la rendono indistruttibile.
L’uomo conferma le parole della civetta indossando la propria armatura e presentandosi come il cavaliere Orlando, pronto a dare inizio al loro duello!

Saint Seiya Episode G. A. : Capitolo 3

Nota: Il numero di Champion Red Ichigo contenente questo capitolo è l’ultimo, in quanto la rivista chiude i battenti. A quanto sembra, la serializzazione del G continuerà sul web, di cui il prossimo capitolo è atteso per ottobre.

Capitolo 3

Avanzamento

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Lancillotto e Shura sono uno di fronte all’altro, pronti per uno scontro mortale. Pregustandolo, Lancillotto ride, e quando il Capricorno gli chiede il motivo della sua risata, il gladiatore ricorda l’era mitologica, in cui per la sua infedeltà con Ginevra, fu bandito da Camelot, ma che per la sua amata, uccise poi tutti i cavalieri della tavola rotonda, eccetto uno, che ora finalmente si ritrova dinnanzi; il suo re, Artù.
Ma Shura ribatte che non è il suo re e che lo affronterà per impedirgli di fare altre stragi. Ma Lancillotto continua dicendo che è molto tempo che cerca avversari da affrontare, e da portare nel castello della felicità, dove si incontrava con Ginevra, castello che ora si trova sulla terra.
Alla stazione, Aiolia è ancora con Yoshino e, notanto la sua fame, le va a prendere del Ramen istantaneo che poi scalda col cosmo. Mangiando Yoshino gli chiede come sia possibile che sia riuscita a vedere il mostro incendiario e Aiolia ammette che alle persone comuni esso era invisibile, pertanto la ragazza deve possedere un potere particolare, un potere chiamato cosmo. E dopo averle spiegato in cosa consiste, Aiolia la invita a raggiungere Shura, preoccupato di ciò che sta per succedere.
Tornati alla piazza, Shura osserva una costruzione urbana, dubitando che possa essere il castello nominato da Lancillotto, ma il gladiatore conferma che quella è una costruzione fallace, a rappresentanza della debolezza degli uomini e che sarà lì che i gladiatori si affronteranno per dimostrare i loro poteri, per dimostrare chi di loro sia il più forte.
Shura non concorda con questa affermazione, per lui un potere accresciuto solo per sé stessi non vale nulla, perché la forza esiste solo per proteggere gli altri, è questa che si chiama “giustizia”.
Ma Lancillotto deride l’ideologia del cavaliere, ed è pronto a distruggerla cominciando dal cavaliere!
Con tutta la sua forza, Lancillotto materializza la sua spada, l’Holy Sword Embodiment, per unirla al colpo Holy Sword Tower, creando un immensa croce di luce che lancia contro Shura.
In lontananza, Aiolia, vede la croce di luce e assiste alla distruzione creata dal suo infrangersi col suolo. Chiedendosi chi l’abbia creata, riceve risposta dalla civetta di Athena; a farlo è stato un gladiatore, il nemico di Shura e di Athena anche.
Compreso questo, Aiolia raggiunge la piazza, assistendo alle risate di Lancillotto che deride il suo re che alla fine non era poi così forte, per poi rivolgersi al nuovo cavaliere per nulla spaventato dal doverlo affrontare. Ma Aiolia lo ferma, perché il suo avversario non è ancora caduto.
Dalle macerie, infatti, emerge Shura senza elmo e ferito, ma per nulla sconfitto, tanto da rifiutare la mano offertagli dal giovane leone.
Lancillotto è entusiasta al vedere il suo avversario ancora in piedi, così da poter prolungare ancora la loro lotta. Così felice, il gladiatore replica l’attacco precedente, ma questa volta Shura lo blocca a mani nude e, decido a dimostrargli il valore della giustizia, spezza la croce grazie alla sua spada sacra; Excalibur.
Lancillotto è sia sorpreso che felice al vedere la forza dell’avversario e, sparendo in un vortice, dichiara che il loro saluto è terminato e gli promette di rivederlo presto.
Rimasti soli, Aiolia porge l’elmo al Capricorno comprendendo quale sia il vero nemico di Athena, ma quando Shura prova a spiegargli, Aiolia conferma che lui rimane comunque il suo assassino, perché è questa la sua missione. Ma se questi gladiatori sono veramente nemici di Athena, una volta sconfitti, il cavaliere potrebbe essere perdonato, perciò decide di seguirlo, per aiutarlo nella sua battaglia in nome di Athena!

 

 

 

 

 

 

Saint Seiya Episode G. A. : Capitolo 2

Capitolo 2

La Spada Malefica del Tradimento

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Qualcuno si muove nel quartiere Shinjuku, cerca qualcuno; il suo re.

Nella stazione, Aiolia e Shura si scontrano a colpi di Lightining Plasma ed Excalibur, sorprendendo la povera Yoshino.

I due Gold continuano a colpirsi senza esclusione di colpi, con Shura che chiede ad Aiolia fin dove vuole spingersi, Il giovane Leone risponde che andrà fino in fondo, costringendo Shura ad avviare una guerra dei mille giorni!

Ma la civetta oracolo alla spalla di Shura lo ferma, infatti, non è con Aiolia che lo spadaccino deve confrontarsi, ma il vero nemico si trova al momento al quartiere Shinjuku.

Shura comprende e chiede ad Aiolia fino a quando lo ha fatto sgombrare, Aiolia, guardandolo torvo, risponde che ha fino a mezzanotte. Allora Shura gli chiede di rimandare il loro scontro, giurandogli su Athena che tornerà per affrontarlo. Ma al giovane leone non basta, è su suo fratello Aiolos che deve giurare, solo allora si fiderà di lui. Shura annuisce e giura sulla memoria del Sagittario per poi congedarsi una volta smessa l’armatura.

Mentre si allontana, Shura chiede alla civetta se almeno ad Aiolia può raccontare la verità. Ma la civetta ribatte che lei è un oracolo di Athena e come tale deve rimanere un segreto.

Giunto al quartiere, Shura è salutato dal nuovo venuto, che lo definisce il “suo re”. Shura è sorpreso e ribadisce di non essere il re di nessuno chiedendo l’identità dell’uomo. L’uomo persevera nel chiamarlo re, scusandosi del fatto di averlo un tempo tradito, perché lui è Lancillotto, colui che brandisce la spada del traditore Arondight, che un tempo fu usata per uccidere i cavalieri della tavola rotonda!

Lancillotto continua dicendo che ora è un gladiatore senza padrone, con l’unico scopo di rafforzare la propria spada sacra, e può farlo solo spezzando altre spade sacre, fino a che non ne rimarrà una sola; la sua.

Shura capisce dove l’uomo vuole arrivare, e presentandoci come cavaliere di Athena e indossando nuovamente l’armatura, si prepara ad accogliere la sfida dell’antico guerriero.

Lancillotto sorride, felice di poter cominciare la propria guerra, ma Shura ribadisce che lui è un saint, pertanto combatte solo in nome della pace.