Lost Canvas – Capitolo 144 –

Lost Canvas – Capitolo 144

La dea sigillata

 

Hades, dal suo atelier nelle profondità della Lost Canvas, ha preparato una tela rappresentante Atena ed ora, ricevuti i capelli di Sasha da Caronte, si appresta a darle colore, sigillando così i poteri della dea. Sasha perde i sensi, davanti a Tenma, Sion e Regulus, adirati con Caronte per l’inganno. Lo specter si giustifica, affermando che sottrarre i capelli all’incarnazione della dea era il compito per cui è stato pagato da Hades. Invece di lamentarsi di lui, i Cavalieri farebbero meglio a biasimare se stessi per non aver saputo prevedere l’inganno del nemico. Tenma cerca di attaccare Caronte, ma lo specter para i colpi con il remo. Quindi esprime la sua filosofia di vita, per la quale l’unico parametro oggettivo per ricercare la felicità è l’accumulo di ricchezze. Per tale motivo lui non fa niente senza avere un tornaconto pecuniario. Prima che lo specter attacchi nuovamente, Sion lo colpisce con la Stardust Revolution, rendendolo inoffensivo. L’Ariete si accorge che, nonostante tutto, Caronte li ha portati a riva, come promesso. Lo specter ribadisce infatti che qualsiasi lavoro gli venga retribuito, lui lo porta a termine. Tenma, Sion e Regulus sono ai piedi della scalinata che conduce al primo Tempio Malefico:la scalata sta per cominciare.

Lost Canvas – Capitolo 143 –

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Lost Canvas – Capitolo 143

Il traghettatore

Caronte deride l’esercito di Atena, che s’è lasciato mutare in pietra nonostante l’ammonimento iscritto all’ingresso del corso d’acqua. Mostra apprezzamento per le doti fisiche di Yuzuriha e schernisce Yato per la posa in cui è finito pietrificato. Prima che lo specter possa rompere la statua dell’Unicorno, arriva Tenma e lo attacca senza indugi, ma con scarso successo. Caronte accusa Tenma di essere un tipo freddo, giacchè non ha avuto alcuna pietà per le voci che lo invitavano a voltarsi. Detto questo, lo specter inizia a far affondare l’arca divina. Per salvare i suoi amici pietrificati, Tenma si propone di sottrarre con la forza la piccola barca su cui naviga il nemico e trasferire tutti lì, ma viene fermato da Sasha. La dea, accompagnata da Sion e Regulus, chiede a Tenma di non essere imprudente perchè, anche impadronendosi della barca di Caronte, sarebbero impossibilitati a proseguire, non potendosi orientare normalmente in quel luogo. Sasha chiede dunque a Caronte di accompagnarli fino alla riva. Lo specter stranamente acconsente, così Atena, i due Cavalieri d’Oro e Tenma, salgono sulla piccola imbarcazione. Vedendo i suoi amici pietrificati affondare, Pegasus giura che abbatterà il Re degli Inferi e che in qualche modo li ritroverà un giorno. Caronte spiega a Tenma e ai Cavalieri che la Lost Canvas è strutturata in modo simile al Santuario, con ampie scalinate che collegano i Templi delle Stelle Malefiche, che sono simili ai Pianeti e protetti dai Guardiani degli Astri, la cui forza non è inferiore a quella dei tre Giudici. Nella prossimità della riva, Caronte ferma la barca, affermando che, se fosse visto trasportare gratuitamente Atena e i Cavalieri, verrebbe ucciso, quindi chiede a Sasha una ciocca di capelli come forma di pagamento. Nonostante Sion e Tenma protestino, la dea accetta la richiesta e, improvvisamente, perde le forze. Caronte spiega che quei capelli servono a Hades per dipingere un ritratto della ragazza. Il Re degli Inferi può uccidere dipingendo, ma Sasha è l’incarnazione di Atena, quindi non basta un semplice disegno:è necessario usare una sua parte del corpo per dipingere, in questo caso i capelli. Alone, grazie a Caronte, è riuscito a sigillare il potere divino di Atena.

Lost Canvas – Capitolo 142 –

Lost Canvas – Capitolo 142

Separarsi nel mare di nubi

 

La morte di Sisiphus sprona i Cavalieri ad oltrepassare la Porta della Lost Canvas. La nave sembra entrare in un oceano misterioso di nuvole e i Cavalieri ne perdono il controllo. Tenma afferma che bisogna proseguire senza paura, ma Yato gli chiede se non sia meglio andasse al fianco di Sasha, specie ora che il Cavaliere del Sagittario, suo tutore fin da bambina, è caduto in battaglia. Tenma dice all’amico che non è il caso, perchè Sasha deve comportarsi come il suo ruolo di Atena esige e lui deve mantenere il contegno proprio di ogni suo Cavaliere. Inoltre, lui e la dea non han bisogno di parole per comprendere ciò che alberga nel cuore dell’altro. Unicorno ammette di essere stato a lungo geloso del rapporto tra Tenma e Sasha, pensando dipendesse dal loro conoscersi fin dall’infanzia e dall’essere cresciuti nello stesso orfanotrofio, ma poi, combattendo al fianco di Pegasus, Yato ha compreso qauanto difficile fosse il compito di Tenma e quanto il giovane compagno si battesse disperatamente e generosamente. Compreso questo, Yato ha iniziato a rispettarlo ed a volergli bene. Intanto, la nave attraversa un’arcata in cui viene consigliato di “abbandonare gli affetti del passato”. Tenma capisce che dev’essere una trappola ed infatti inizia a sentire dietro di lui le voci dei ragazzi dell’orfanotrofio, di Dohko, di El Cid, Manigoldo ed altre persone amate defunte. Il ragazzo non riesce a resistere e sta per voltarsi a guardare, ma Yato gli ferma la testa. L’Unicorno vuole salvare l’amico dal pericolo:lui, Yuzuriha e tutti coloro che erano sul ponte della nave si sono voltati, ascoltando le voci dei loro cari, e sono rimasti pietrificati. Sul punto di mutarsi in pietra, Yato esorta Tenma a continuare a battersi al fianco di Atena. Davanti a Tenma, in lacrime per l’apparente morte dell’amico, appare uno specter, Caronte dell’Acheronte, che sghignazza per la fine dell’armata di Atena

Lost Canvas – Capitolo 141 –

Lost Canvas – Capitolo 141

Entrare in azione

Deuteros, dall’Isola vulcanica di Kanon, percepisce la morte di Sisiphus. L’uomo critica la scelta del Sagittario di sacrificarsi per salvare la vita di individui deboli, ma lo rispetta, perchè è riuscito a realizzare le sue aspirazioni prima di cadere nel sonno eterno. Il demone si dirige verso l’interno di una caverna e qui incontra Doko, assopito sulla bocca di un cratere, con le Armi di Libra sparse attorno a lui. Percependo una mincaccia provenire da Deuteros, le Armi si scagliano contro di lui, ma il demone le blocca senza fatica. Osservando Doko, capisce che è la maledizione di Hades ad impedirgli di uscire da quel torpore: infatti, il dio l’aveva trapassato al cuore con la sua spada prima di recarsi sulla Lost Canvas. Il demone capisce che c’è solo un rimedio per far tornare in sè il guerriero e, bagnate le dita con del sangue, colpisce Doko al cuore, facendolo rinvenire. Libra riconosce il guardiano dell’Isola e gli domanda cosa sia successo. Deuteros lo aggiorna sull’attacco alla Lost Canvas e gli spiega che, a causa della ferita infertagli da Hades, è rimasto addoementato in quel luogo per un mese. Doko ha intenzione di partire subito per la fortezza di Hades, ma il demone lo ferma, dicendo che Atena, nelle attuali condizioni, può solo essere sconfitta. Libra crede che Deuteros voglia fargli abbandonare la dea, ma in realtà l’uomo sta cercando di affidargli una missione che, a sua detta, potrebbe essere decisiva per l’esito della guerra sacra. Il demone mostra una piccola ampolla in cui afferma esserci il divino sangue di Atena. E’ stato esso a far risvegliare Doko e ad aver dato potere ai sigilli opposti a Hypnos e Thanatos. Ma sangue secondo Deuteros nasconde un segreto ancora più grande, che solo il Gran Sacerdote conosceva appieno. Doko dovrà attraversare  i dodici Templi dello Zodiaco e raggiungere la grande statua di Atena, posta sull’Altare oltre il palazzo del Sacerdote. Una volta giunto, dovrà bagnare il monumento con il sangue divino. Libra comprende l’importanza delll’incarico e si prepara a compierlo, ma prima di andare domanda al demone perchè si sia tenuto in disparte dalla guerra sacra, pur non essendo avverso alla dea. Deuteros gli risponde ironicamente che attendeva l’attimo proprizio per entrare in scena. Dal magma del vulcano emerge un’Armatura d’Oro e si dispone sul corpo del demone. Deuteros, Cavaliere d’Oro di Gemini, è pronto a scendere sul campo di battaglia.

Lost Canvas – Capitolo 140 –

Lost Canvas – Capitolo 140

Una fedeltà senza confini

Pharaoh è stato abbattuto da Sisiphus ma il Cavaliere, privato della vista e del cuore, è ormai sfinito e crolla a terra. Lo specter di Sphynx, pur riconoscendo la sconfitta,  lancia la sua maledizione e fa richiudere le porte della Lost Canvas, dicendo ai Cavalieri che ora, per irrompere nella fortezza di Hades, dovranno distruggerne il portone, ma tale impresa è realizzabile solo disponendo del potere del Big Bang che ha generato l’Universo. I Cavalieri di Bronzo ammettono che Pharaoh probabuilmente sta dicendo il vero, dal momento che poco prima le porte avevano resistito ai loro attacchi incrociati. Sion dell’Ariete però afferma che è possibile scardinare le divine porte della Lost Camvas, poichè i Cavalieri d’Oro hanno il potere dell’Atena Exclamation, che eguaglia la potenza del Big Bang. Regulus riflette sulla veridicità delle parole di Sion, ma i due sanno anche che per eseguire tale colpo occorrono tre Cavalieri d’Oro, mentre loro son rimasti in due. Incredibilmente però si rialza Sisiphus, distrutto e senguinante, ma pronto ad ergersi ancora per Atena. Mentre i Cavalieri d’Oro scatenano la potenza immane dell’Atena Exclamation, Sasha ricorda il giorno in cui Sisiphus la condusse al Grande Tempio, sostenendola, ancora bambina, per quello che sarebbe stato il suo ruolo di dea della Giustizia. Il piano di Sion riesce e le porte della fortezza cedono, ma anche il Sagittario è ormai prossimo a cadere del sonno eterno. Pensando al suo desiderio di difendere Atena ma anche di permettere a Sasha di realizzare i suoi sogni di ragazza, animato da sentimenti che andavano oltre quelli di un Cavaliere, Sisiphus si spegne serenamente.

Scan e dialoghi su www.sorkino.it