Lost Canvas – Capitolo 150
Isolarsi tra le ali
Shilthead non si capacita di come Doko possa essere ancora vivo e capace di muoversi, laddove solo il suo mentore Rhadamantys era riuscito a tanto. Libra, nell’avvicinarsi allo specter, gli dice che subendo il suo attacco s’è ricordato di un guerriero simile a lui, Albafica di Pisces. Il custode della Dodicesima Casa era anche lui in possesso di attacchi che avvelenavano tutto ciò che colpivano ed il suo stesso sangue era tremendamente pericoloso. Per tale motivo, Albafica si era imposto una vita di solitudine, tano da rifiutare l’abbraccio di Sion perfino in punto di morte, spirando solo tra i petali delle sue rose. Come Albafica si era isolato dal mondo, secondo Doko anche Shilthead l’ha fatto, rfugiandosi tra le ali del suo caro Rhadamantys. Basilisk sembra irritato da queste parole ed attacca Doko, ma stavolta Libra lo agguanta in una stretta mortale. Prima di spirare, Shilthead avverte il calore del corpo del Cavaliere, come se non avesse mai potuto godere di un contatto umano del genere nella sua vita, e si spegne sorridendo. Doko si dirige alla statua di Atena e comprende che probabilmente Deuteros ha bagnato il suo cuore col sangue divino non solo per guarirlo, ma anche per proteggere il prezioso ichor dalle mire di sicari di Hades. Giunto dalla statua, Libra incontra un nuovo ostacolo: Kagaho di Bennu. Il Cavaliere gli chiede per quale motivo lo abbia salvato alla Cattedrale e da che parte stia veramente. Bennu, dopo aver atterrato Doko, risponde che era certo, dopo la ferita infertagli da Hades, che solo il sangue di Atena avrebbe potuto risveglarlo, e quindi probabilmente avrebbero inviato lui a risvegliare la gloriosa Armatura della dea, che Hades brama di avere.